I versi dell'Eneide sulla Lapide all'Aventino (Libro VIII vv. 62-65)


EGO SVM PLENO QUEM FLVMINE CERNIS
STRINGENTEM RIPAS ET PINGVIA CVLTA SECANTEM
CAERVLEVS THYBRIS CAELO GRATISSIMVS AMNIS
HIC MIHI MAGNA DOMVS CELSIS CAPVT VRBIBVS EXIT

ANNO IV                                              MCMXXVI


[Io sono quello che scorgi in piena corrente
che stringe le rive e attraversa le fertili coltivazioni.
L'azzurro Tevere, fiume graditissimo al cielo.
Qui (č) la mia grande dimora, tra eccelse cittā sgorga la fonte.]