Dall’alto:, l’ossario del Cimitero 
dei Sacconi Rossi e la sculura
marmorea raffigurante la deposizione 
di Cristo situata nel loro oratorio.


La Confraternita dei Sacconi Rossi

L'insieme ospedaliero assunse così l'aspetto che sostanzialmente avrebbe conservato sino al 1930.
I Fatebenefratelli riuscirono a superare le occupazioni francesi del 1798-99 e del 1809-14; più difficile fu, dopo il 1870 il momento di Roma Capitale, quando, benché la giunta Liquidatrice dell'Asse Ecclesiastico avesse inserito l'Ospedale tra le Opere Pie, la Municipalità non approvò tale decisione.
Fu istituita, infatti, una commissione che a partire dal 1876 ne prese possesso per amministrarlo.
Soltanto nel 1892 i frati, dopo il fallimento di tale esperienza, ne riacquistarono il possesso.
Verso la metà del 1700 nacque, all'Isola Tiberina, la Confraternita dei devoti di Gesù al Calvario denominati, per il colore della loro veste, Sacconi Rossi.
La confraternita fu inizialmente ospitata dai francescani di San Bartolomeo e nel 1780 acquistò i locali, già destinati a magazzino, posti al piano terra dell'ala sinistra del Convento.
La confraternita si occupava di raccogliere e dare sepoltura ai morti in Tevere.
Nel 1784 Pio VI concesse alla confraternita di ricavare, al piano seminterrato, un cimitero per dare sepoltura ai confratelli defunti.
Il cimitero fu usato fino al 1836, quando Gregorio XVI ordinò le tumulazioni al Verano in conseguenza dell'epidemia di colera che infuriava in varie parti d'Italia.
L'abbandono forzato di questo privilegio fu l'inizio del decadimento della confraternita che si estinse completamente con l'avvento dela Repubblica Romana (1848) quando le truppe francesi occuparono, saccheggiarono e trasformarono in dormitorio i locali della confraternita.
Nel 1851 i pochi devoti superstiti presero di nuovo possesso dell'oratorio e a seguito del permesso concesso da Pio IX di riprendere le tumulazioni nel sottostante cimitero diedero nuova vitalità alla confraternita.
Con l'Unità d'Italia tale pratica fu abolita; cessato definitivamente il privilegio della sepoltura la confraternita si spopolò.
Ripresa l'attività nel 1902 l'oratorio fu usato fino al 1960.
Dal 1988 i Fatebenefratelli hanno la disponibilità dei locali, nei quali è stata trasferita la scuola infermieri, e hanno ripristinato la caratteristica processione che la sera del 2 novembre si reca alla punta sud dell'Isola, di fronte ponte Rotto, dove viene gettata in acqua una corona di fiori in omaggio ai morti in Tevere.