Chiesa di San Giovanni Calibita. Corrado Giaquinto La gloria di San Giovanni di Dio. | |
San Giovanni Calibita Successivamente, il 5 dicembre del 1586, Fra Pietro Soriano acquistò altri immobili, per l’esattezza tre casette e fornaci che, restaurate, furono annesse all’ospedale. I lavori procedettero anche dopo la morte del Soriano, avvenuta nel 1588, dovettero essere ingenti e coinvolsero sicuramente la Chiesa visto che la navata di sinistra fu trasformata in accesso dell’ospedale. L’antica funzione dell’Isola venne così pienamente ripristinata dai “Fatebenefratelli”, come furono chiamati i frati di San Giovanni di Dio dalla frase che pronunciavano nel salutare, rivelandosi subito preziosa per la città nella peste del 1590. Altri importanti lavori furono eseguiti nel 1640 quando la Chiesa fu ricostruita dalle fondamenta. I Fatebenefratelli affidarono il progetto a Martino Longhi il Giovane, ma tale decisione rimase senza effetto poiché il lavoro fu realizzato da Luigi Barattani, benché il Longhi avesse presentato le sue proposte. Fu in quella occasione che sul primo altare di destra fu collocata l’immagine miracolosa della Madonna della Lampada, affresco del XIV secolo. La tradizione vuole che tale immagine fosse originariamente posta sotto ponte Fabricio e che, a seguito di una piena del Tevere, una volta ritiratesi le acque, la lampada della Madonna restasse accesa. Nel 1711 fu completata la facciata da Romano Carapecchia allievo di Carlo Fontana a cui si deve la iscrizione sulla cornice (DIVO IOANNI CALYBITAE NOBILI ROMANO DIC ANNO MDCCXI) e le sovrastanti melograne. Lo stesso Carapecchia diresse i lavori di decorazione e di restauro degli interni (1736-1741) in collaborazione con Corrado Giaquinto che affrescò la volta della Chiesa e del presbiterio e realizzò i quadri raffiguranti S. Antonio Abate, i martiri di Porto: Ippolito, Ercolano e Taurino, i martiri persiani: Mario, Marta con i loro figli Audiface e Abaco. Nell’altare maggiore è posto il quadro della Vergine che presenta Gesù a San Giovanni di Dio del pittore Andrea Gennaroli ingrandito dal Giaquinto. Nel II altare a destra è posto il quadro del pittore Giovanni Battista Lenardi che raffigura la morte di San Giovanni Calibita. | |
Chiesa di San Giovanni Calibita. Madonna della Lampada. |