Dall’alto, l’Isola Tiberina vista 
da Ponte Garibaldi prima del 1930
e dopo il 1934.

















L’Isola Tiberina prima del 1930 e dopo il 1934

Benché l'ospedale non avesse mai interrotta l'opera di adeguamento dei servizi e dei reparti ospedalieri alla continua evoluzione dei criteri sanitari, nel 1930 fu decisa una ristrutturazione radicale dell'ospedale.
L'iniziativa fu presa da Padre Faustino Calvo 42° Priore Generale dell'Ordine che forte della concorde generosità di tutte le Province dell'Ordine diede avvio alle imponenti opere che in quattro anni (1930-34) trasformarono il vecchio nosocomio in un nuovo ospedale decoroso e, per i tempi, tecnicamente perfetto.
L'incarico del Progetto fu inizialmente affidato all'arch. Roberto dell'Acqua il cui elaborato fu respinto, per la eccessiva monumentalità e per la violenza che faceva all'ambiente, dal Governatorato di Roma. Fu quindi affidato l'incarico all'accademico d'Italia Cesare Bazzani il quale il 28 aprile del 1930 presentò il progetto che, approvato, fu realizzato facendo assumere all'Ospedale l'aspetto attuale.
Per la creazione del nuovo ospedale furono acquisiti nuovi spazi. I Fatebenefratelli acquistarono i fabbricati di proprietà privata ancora esistenti sull'isola e destinati principalmente a civile abitazione.
Con richiesta del 23 giugno 1930 approvata il 2 luglio 1930 ottennero la licenza per la demolizione degli stessi, completata il 12 settembre 1931, ricavando così nuova superficie edificabile necessaria all'ampliamento del nuovo ospedale.