Statua di Esculapio proveniente dall’isola
attualmente conservata al museo di Napoli.
Tempio di Esculapio

L‘ipotesi più realistica per giustificare tale riservatezza sembra essere la funzione “Sacra” dell’isola, da tenere quindi protetta dal grande traffico dirottato su ponte Emilio.
Tale ipotesi è confortata dalla presenza sull’isola di importanti strutture templari.
Tali strutture sono state descritte in letteratura dagli autori antichi.
I templi di cui si ha certezza sono il tempio di Giove (Iupiter Juraris), il tempio di Fauno e il tempio di Esculapio, tutti di età repubblicana.
Per quanto riguarda il tempio di Esculapio, si narra che i Romani, colpiti da pestilenza, inviassero messi ad Epidauro per implorare salvezza ad Esculapio. Il Dio sotto forma di serpente, si imbarcò spontaneamente sulla loro nave e, giunti nuovamente a Roma, risalendo il Tevere si gettò in acqua scomparendo tra le sterpaglie dell’Isola Tiberina.
All’inizio del III secolo a.c. in quel punto fu eretto un tempio consacrato ad Esculapio.
L’isola assunse così un carattere indelebile: è qui che da allora accorrono gli infermi per essere guariti.
Da allora la “destinazione d’uso” dell’isola è rimasta sempre la stessa “Isola della salute”.
Il serpente e l’immagine del dio Esculapio. 
(è l’unico frammento rimasto dell’antico
rivestimento in travertino)