I due ponti in muratura

L’interrogativo di tutti gli studiosi dell’Isola Tiberina è perché gli storici fanno nascere l’Isola soltanto nel 509 a.c., 244 anni dopo la fondazione di Roma. L’ipotesi avvalorata dai più è che l’Isola fino a quella data era stata proprietà privata dei Tarquini e che solo dopo la loro cacciata era stata restituita alla cittadinanza romana. I covoni di grano e la disponibilità dell’energia dell’acqua del Tevere per muovere i mulini fanno pensare che l’isola fosse stata il granaio dei Tarquini.
Benché riconquistata dalla città l’isola non svolse più l’antica funzione di guado del Tevere, ma conservò un carattere riservato. Non si spiegherebbe altrimenti perché nel 192 a.c. il console Emilio Paolo avesse realizzato il suo grandioso ponte in pietra a pochi passi dall’Isola Tiberina.
La riservatezza dell’isola è dimostrata dal fatto che benché collegata alla città da ponti di legno i due ponti in muratura, Cestio e Fabricio furono costruiti soltanto nel 62 a.c.
Veduta di Ponte Emilio











Ponte Cestio oggi. 
Il ponte è stato completamente 
ricostruito nel 1900